Ignoto spagnolo del sec. XV - Chiesa S. Maria di Piedigrotta (Napoli)

“Pietà (Cristo Madonna e S. Giovanni) tra la Madonna delle Grazie e S. Antonio da Padova”
Tempera su tavola mis/te cm. 137,5x177
Autore ignoto spagnolo del sec. XV (Luna Master)
Cornice in argento a mecca del sec. XV

Tecnica di esecuzione
Tavola composta da 4 assi varianti dai 41 ai 47 cm unite sui profili forse da cunei interni e contenute da due traverse di castagno, in origine inchiodate. Sui profili delle assi non si sono evidenziate incamottature e dal retro non ci sono tracce di cunei o farfalle di contenimento.
L’imprimitura a gesso e colla è di spessore medio e la sua superficie presenta un’accurata levigatura.
Il disegno di tutta la rappresentazione è stato realizzato tramite l’incisione diretta, le cui tracce sono evidenti nell’architettura, nelle aureole e nei panneggi. La policromia è a tempera grassa o agglutinante acquoso, i pigmenti sono terre, ossidi e lacce. Le aureole sono dorate con bolo e lamina.

Stato di conservazione
La policromia risultava offuscata da una vernice opaca e ingiallita, con numerosi ritocchi alterati e stuccature invadenti. L’esame a luce radente ha evidenziato tutte le imperfezioni presenti sulla superficie: sconnessione delle assi, lesioni e sollevamenti dell’imprimitura in corrispondenza dei chiodi affissi in origine e depressioni del colore per la tarlatura del legno sottostante. Un’estesa stuccatura ricopriva tutta la zona comprendente la parte bassa del saio del Santo Antonio; un’altra grave mancanza, con estesa stuccatura, si evidenziava in corrispondenza della guancia destra dello stesso. Altre estese stuccature erano presenti in basso a sinistra, in corrispondenza delle figurine ai piedi della Madonna.
L’esame ai raggi U.V. ha evidenziato tutti i ritocchi e i grossolani rifacimenti invadenti il colore originale
Sul retro la tavola presenta due traverse a scorrimento, con incavatura nel legno, realizzate in epoca successiva e posizionate in corrispondenza delle travi originali.
Lo spessore delle tavole sembrerebbe assottigliato e sui profili delle stesse, alla base e alla sommità, sono state inserite delle asticelle trasversali per tutta la lunghezza della tavola.
Nei solchi delle traverse, realizzati per la parchettatura scorrevole, sono presenti i fori dei chiodi originali.

Il restauro
La disinfestazione del legno è stata eseguita con impregnazione di antitarlo e sigillatura di tutta la tavola, per un breve periodo; questa operazione è stata replicata per garantire una maggiore efficacia.
Il consolidamento dell’imprimitura in corrispondenza dei sollevamenti e delle lesioni è stato realizzato con iniezioni di collante e leggera stiratura. Le sconnessioni delle assi sono state corrette con il riassetto dei profili. Le traverse scorrevoli, deformate e imprecise, non garantivano più il contenimento delle tavole ed è stato necessario realizzare un nuovo sostegno, con tre canne in alluminio con ancoraggio mobile, che non ostacola le variazioni dimensionali del legno.
La pulitura ha messo in luce le gravi mancanze e le spatinature della policromia estese su tutta la composizione e in maniera più grave sulla figura di sant’Antonio, come già evidenziato dall’esame all’ultravioletto. Con la rimozione delle stuccature invadenti sono riemersi brani di policromia, altre figurine ai piedi della Madonna ed una estremità del piede sinistro di sant’Antonio.
Tutte le mancanze d’imprimitura sono state stuccate ed integrate con colori ad acquarello e velature a vernice. Sulle grandi mancanze la ricomposizione del disegno e della policromia è stata realizzata con la tecnica del rigatino.
I materiali utilizzati nel restauro: acqua ragia, acetone, dimetil, permetil, resina acrilica, vernice mastice, fissativo per acquerello, gesso di Bologna, colla di coniglio, pigmenti naturali. Per il legno: profilato di alluminio, perni e molle in acciaio e collante epossidico.